​​Stefano Varia (Ance Toscana Nord) contro il sistema dei sorteggi nelle gare

Stimolante la riflessione che propone Antonio Pileggi, dirigente del  Comune di Monsummano Terme di comprovata esperienza e competenza in merito alle criticità delle gare per lavori pubblici affidate a ribasso con procedura centralizzata. Il suo intervento, che abbiamo letto con particolare attenzione è stato oggetto di discussione da parte del Consiglio di Ance Toscana Nord, riunito il giorno stesso della pubblicazione dell'articolo. 

Il fatto che perfino una figura dirigenziale della Pubblica Amministrazione esprima tutto il proprio disagio nell'applicare una normativa - quella sulle procedure negoziate fino a 1 milione di euro - che puntualmente si dimostra non in grado di garantire la ratio stessa per cui è stata introdotta, ovvero la lotta alla corruzione e la semplificazione, ma che invece finisce con il penalizzare le imprese locali, non fa che convalidare le nostre preoccupazioni.

All'atto del mio insediamento, dichiarai quello che allora era già più che un timore: cioè  che il sorteggio automatico per la scelta dell'impresa a cui chiedere offerta, sistema a cui si affidano molte stazioni appaltanti in Toscana tramite Start, fosse una riffa che andava eliminata, per dare dignità e rispetto alla professionalità delle imprese, e denunciai come immorale l’essere costretti ad affidarsi alla sorte per lavorare.

Ci aspettavamo, dal nuovo codice, un mercato aperto, concorrenziale, trasparente in cui, per quanto ci riguarda, ci siamo da subito detti disponibili ad affermare ed accrescere la nostra professionalità, basata su elementi qualitativi, quantitativi e reputazionali.

Non vediamo invece possibilità di confronto oggi perché se il criterio di scelta delle imprese è la sorte, a molte di esse (quelle sfortunate) è preclusa addirittura la chance di gareggiare: è un sistema che paradossalmente restringe anziché ampliare la concorrenza, con risultati peraltro discutibili dal punto di vista della qualità della realizzazione dell’opera. Infatti se, come dice Pileggi, ma non è certo un caso isolato o estremo -, per ridurre ad una decina le 140 manifestazioni di interesse (provenienti da tutta Italia si badi bene) per un lavoro da poco più di 100.000 Euro si esclude ogni valutazione di merito, si ignorano i requisiti dell'impresa ed il suo patrimonio di conoscenze e competenze, e ci si affida soltanto al caso, come potranno essere selezionati gli operatori più adeguati al lavoro da realizzare? come potrà essere garantita la qualità dell’opera se risulterà aggiudicataria un’impresa distante centinaia di km che ragionevolmente non potrà compensare i costi in un appalto di importo così limitato?

Alla Regione Toscana abbiamo rappresentato quelli che all'inizio erano soltanto timori ma adesso sono fondate certezze e abbiamo avviato con loro, come Ance Toscana e insieme ad altre organizzazioni di categoria, un confronto per definire linee guida univoche per le Stazioni appaltanti che si trovano ad applicare tutti i giorni questa normativa. In tale sede abbiamo chiesto con forza di escludere la facoltà di ricorso al sorteggio evidenziando gli effetti aberranti a cui questo sistema conduce e ci prepariamo a fornire proposte concrete. Auspichiamo che questa collaborazione sia proficua e faccia emergere la chiara volontà amministrativa di superare un sistema che così come è attualmente porterà alla morte delle piccole e medie imprese.

 

Stefano Varia

Presidente Ance Toscana Nord