Ponte Manetti, un esempio degli effetti del metodo del sorteggio: commento del vicepresidente di ANCE Toscana Nord Alessandro Cafissi

"Siamo lieti che presto comincino i lavori per il recupero del Ponte Manetti, un’opera importante e con forte valore simbolico. Ci congratuliamo con il raggruppamento di imprese che si è aggiudicato i lavori e che opererà sicuramente al meglio.

Vogliamo però ancora una volta sottolineare l’assurdità del metodo adottato per la scelta delle imprese da invitare alle gare, cioè il sorteggio. Può essere utile ricordare ai non addetti ai lavori il funzionamento di questo incredibile meccanismo, che si applica in maniera diversa a seconda di alcune scelte delle stazioni appaltanti ma che comunque si affida al caso.

A fronte di una gara, le imprese formulano le loro manifestazioni di interesse: molte lo fanno anche se geograficamente lontane o non certe di avere effettivamente tempo e risorse per realizzare i lavori, spinte – comprensibilmente – dall’intenzione di aumentare le probabilità di poter partecipare a una qualche  gara. Un modo per non precludersi a priori delle possibilità anche non ottimali, quindi,  perché magari il lavoro è lontano e l’importo potrebbe non giustificare lo sforzo organizzativo oppure perché l’impresa non sa se sarà o meno impegnata in altri lavori. E’ tutto un gioco di probabilità, perché poi nell’ambito delle imprese che hanno manifestato interesse si opera un sorteggio; solo e soltanto le aziende sorteggiate possono poi concorrere alla gara. In questo quadro è intuibile che molte di loro non lo fanno; alla fine la stazione appaltante si trova a scegliere fra poche offerte, magari non le migliori possibili perché chi avrebbe potuto presentarle è stato escluso dal sorteggio.

In altri casi le stazioni appaltanti prevedono non una manifestazione di interesse ma delle liste predefinite suddivise per la principali tipologie di lavori ed è in quell’ambito che viene effettuato il sorteggio: gli effetti non cambiano.

Per il ponte Manetti era prevista la manifestazione di interesse: 172 imprese hanno risposto, fra queste ne sono state sorteggiate 15 e fra queste solo 3 hanno presentato le loro offerte. E’ pensabile che un’impresa con competenze, esperienza, personale e attrezzature adeguate non possa neanche provare ad ottenere un lavoro, magari a pochi chilometri dalla sua sede? Ed è pensabile che un’amministrazione pubblica si auto-precluda la possibilità di avere le condizioni migliori, magari da aziende vicine che possono darle più tranquillità?

Per provare semplicemente a ottenere un lavoro - non per aggiudicarselo ma solo per concorrere a ottenerlo - è necessaria la fortuna preventiva di vedere estratto il proprio nome dall’urna. Questo è un metodo barbaro che sta uccidendo le imprese e danneggiando le stesse stazioni appaltanti pubbliche.

Come risolvere il problema? ANCE Toscana Nord, in linea con la posizione di ANCE nazionale, sta proponendo alle amministrazioni locali, regionali e nazionali di accantonare il sorteggio e prevedere che, se le imprese da invitare sono troppe, si faccia una selezione in base alla distanza dal luogo in cui si deve realizzare l'opera. In questo modo saranno garantite competitività e trasparenza e ci saranno ricadute economiche importanti sui territori nei quali si fanno gli investimenti. In alcune regioni a statuto speciale questo avviene già.

Nel caso del ponte Manetti a vincere sono state imprese toscane, anche se erano una stretta minoranza fra quelle sorteggiate. Forse non è un caso se le loro proposte erano le migliori: ma hanno potuto presentarle solo perché sorteggiate.”

Alessandro Cafissi, vicepresidente di ANCE Toscana Nord

 

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