Terre da scavo: costi di milioni di denaro pubblico a causa dell'assenza di impianti

I nodi vengono al pettine, sempre.

Che  nel pratese occorrano sedi per depositare terre da scavi e inerti è un fatto evidente e ovvio, sul quale come ANCE Toscana Nord abbiamo insistito più volte.

Ora leggiamo dichiarazioni di tecnici ANAS secondo cui le terre da scavo per gli interventi sulla declassata - 270.000 metri cubi di materiale - dovranno essere portate a decine di chilometri da Prato, con un costo che la stessa ANAS stima fra i 3 e i 4 milioni di euro. Una somma ragguardevole, quindi, che sottrae denaro pubblico ad altri usi che andrebbero a beneficio della comunità; denaro che invece andrà a rimpinguare i bilanci dei gestori degli impianti che accoglieranno questi materiali. Ricordiamo che a Prato in questo ambito esiste attualmente solo un'autorizzazione temporanea per Varvarito; l'altro impianto che era fino a poche settimane in attività, quello del Calice, è stato chiuso dal consorzio che lo gestisce a seguito della contestazione di presunte irregolarità sulle quali ci auguriamo venga fatta luce nel più breve tempo possibile.

A breve si aprirà un'altra partita, quella della demolizione del vecchio ospedale: si produrrà una mole molto ingente di inerti che dovranno essere anch'essi destinati a un qualche impianto. Se non ci saranno fatti nuovi, anche in quel caso è possibile che si debba andare fuori Prato, con elevati costi di trasporto che graveranno anch'essi sulle risorse pubbliche.

L'assurdità e l'iniquità della situazione non richiedono commenti.

 

 

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